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Così una bimba negli anni '60 descriveva il suo paese ... Fragneto l'Abate

Tante casette attaccate le une alle altre, allineate da nord a sud, sul dorso lungo di una collina, questo e' l'aspetto del mio paese osservato da lontano. A nord si vede il cucuzzolo della collina ed è proprio qui che vi sono le case più antiche del paese. Il pendio della collina scende ripido a nord e finisce nella valle dove scorre il fiume Tammaro. Verso sud il pendio è dolce e di lì corrono le strade che ci mettono in comunicazione con il capoluogo della provincia di Benevento e con gli altri paesi.

Le numerose case vecchie fanno capire subito che gli abitanti non guadagnano molto e che l’attività principale è l’agricoltura.

Le strade più importanti del paese scendono da nord verso sud e sono il Corso Vittorio Emanue III e la via Addolorata. Il C. Vi. E. III termina nella piazza Umberto I da dove partono Via Roma e Via Chiesa Madre che si unisco nella piazza davanti la chiesa e circondano la parte più alta del paese.

La vita che si svolge nel mio paese non é molto varia. Nei giorni feriali, alla mattina ben presto, il rombo del motore dell’autobus attraversa il paese. Esso trasporta studenti e viaggiatori che vanno a Benevento. Poco dopo sentiamo i trattorini che trasportano gli agricoltori in campagna. Verso le ore otto le strade si popolano di scolari che si avviano verso la scuola. Poi le strade si spopolano. Si osserva qualche movimento solo dove si costruisce qualche casa o davanti alle botteghe degli artigiani. Ma quando escono i ragazzi dalla scuola le strade diventano un'altra volta rumorose e popolate. Ma alla sera torniamo a sentire gli stessi rumori della mattina. La gente ritorna in casa.

Molto diversa è la vita in paese la Domenica mattina.

Molti abitanti della campagna vengono in paese per fare acquisti nei negozi, per vendere maialini, polli e uova e per assistere alla Santa Messa. Allora le strade sono molto movimentate e in piazza vi sono anche le bancarelle di venditori ambulanti.

Ma i giorni più rumorosi nel mio paese sono il 19 luglio e il 16 agosto. In questi giorni si svolgono le fiere e la via addolorata è così affollata di bancarelle e di persone che si passa a fatica.

Se viene la banda musicale, alla sera è molto affollato e ben illuminato il corso.

Un altro tempo in cui il mio paese è molto attivo è quando sono aperti gli oleifici. Questi lavorano anche di notte e le strade sono movimentate per il traffico della gente che va e viene dai frantoi."

 

 


 

 

La raccolata della legna Natale 2024

 

Una tradizione che resiste

È una tradizione lunga una vita, e forse più, quella della raccolta della legna per la Vigilia di Natale. Il fine è quello di allestire un enorme falò (il così detto “Fuoco e Natale”), davanti alla Chiesa Madre di Fragneto l’Abate, per riscaldare Gesù bambino, appena nato nella fredda notte.

C’era un tempo in cui i falò allestiti erano due: uno davanti alla Chiesa Madre, Maria SS Assunta, nella parte alta del paese, detta “via e coppa”, ed un altro davanti alla cappella intitolata alla “Vergine dei sette dolori” di proprietà della famiglia de Martini, nella parte bassa del paese, detta “a via e sotto”. Le braccia dedite alla raccolta erano tante e vigorose. Si gareggiava nell’allestimento della catasta di legno più grande da bruciare. La raccolta durava una intera giornata nelle campagne del comune e lungo il fiume Tammaro. Continuava la sera a scapito dei depositi di legna e fascine di “ceppe”, utilizzate di regola dai legittimi proprietari per alimentare i caminetti delle cucine, troppo incautamente conservate sotto casa sul ciglio della strada.

Con il passare degli anni le braccia sono diminuite e oggi, gia da molti anni, viene allestito solo il fuoco davanti alla Chiesa Madre dove la sera di Natale viene celebrata la S. Messa. L’arrivo del trattore, l’inossidabile Same 70, con il carrello carico di legna è accolto con tante bottiglie di vino e tanta gioia nel cuore. La gioia di chi vorrebbe che certe tradizioni non avessero mai fine.